Siotto: “Dia andava ceduto pur dovendo rinunciare ad una plusvalenza!”

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Ai microfoni di Radio Capri, durante il programma sportivo “Bordocampo“, è intervenuto il giornalista Paolo Siotto

Ai microfoni di Radio Capri, durante il programma sportivo “Bordocampo“, è intervenuto il giornalista Paolo Siotto

Di seguito le sue parole:

Salernitana contro uno Spezia che sta andando molto forte: occasione per i padroni di casa per accorciare e fare punti:

“Sì. Anche se c’è stata la sosta, c’è ancora tanto entusiasmo derivante da Palermo. La partita ha restituito molte certezze alla squadra di Martusciello. Squadra che, nelle scorse ore, ha ricevuto la visita di Danilo Iervolino: il patron. Non presidente, ma ancora proprietario della Salernitana. Nelle ultime ore sembra aver avuto uno slancio in merito al suo investimento, alla sua presenza nel mondo del calcio. Chissà che questa cosa non possa dare una ulteriore spinta alla squadra.”

Questione societaria e di Iervolino che aveva rilevato le quote da Lotito. Lui sembrava aver rimesso tutto in ordine, tutto in linea. Poi scricchiola la sua posizione d’amore nei confronti del club. Dopo Palermo un ulteriore slancio: amore ritrovato oppure amori nuovi per questa Salernitana: ci sono imprenditori che vogliono entrare per rilevare il pacchetto societario?

“Io credo che questa già sarebbe una risposta: non c’è mai stato il cartello vendesi, ma ci sono state delle interlocuzioni con diversi soggetti: imprenditori, cordate e fondi. Però non se n’è fatto nulla perché Iervolino è un imprenditore nuovo nel mondo del calcio che ha fatto le fortune sue e della sua famiglia in altri campi e in altri settori. Si è trovato ad avere a che fare col mondo del calcio che è un pò particolare: che ha tanti ostacoli e tanti problemi. Forse quest’aspetto lo ha un attimino sorpreso. Forse non pensava che fosse così difficile.”

Lui fin dal primo giorno aveva detto che non avrebbe voluto fare calcio per tutta la vita. Anche perché non ne avrebbe bisogno. Anche se fosse per un discorso meramente di immagine e di visibilità. Quindi se domani dovesse presentarsi un acquirente serio che possa convenire non solo alla società, ma anche allo stesso Iervolino, allora si discuterà una cifra.

Lo dice quello che è il panorama del calcio italiano e del calcio cadetto che è la serie B: tutti questi imprenditori seri che fanno calcio in un certo modo, non ci sono. Quindi si va avanti con Iervolino. Poi è chiaro che tutto dipende dai risultati sportivi. Se una squadra dovesse andar bene, dovesse costruire un patrimonio tecnico e tornare in serie A, allora a quel punto vendere è un pochino più semplice. Ma vediamo quello che sta accadendo al Genoa, da qualche anno, con la nuova proprietà, questo fondo statunitense. Ora è costretto a cercare nuovi acquirenti.

La prossima giornata sarà la 9 del campionato cadetto: Salernitana 10^, con un Pisa che tiene la testa a 19 punti e corre. C’è la speranza di poter tornare in serie A?

“L’obiettivo, lo ha dichiarato anche nelle scorse ore l’amministratore delegato Maurizio Milan, è quello di tornare in serie A, ma nell’ambito di un progetto triennale. Sono convinti di poterci provare. Se andiamo a vedere alcuni elementi della rosa, sono elementi di livello molto alto: Ferrari, ad esempio, è un difensore che ha sempre fatto la serie A. Ma ce ne sono anche altri che ancora devono carburare come Torregrossa. Verde, o lo stesso Giulio Maggiore: i due ex della prossima gara di sabato con lo Spezia.

E’ chiaro che l’ambizione, e la speranza, nei tifosi c’è ma dopo la scorsa stagione che è stata mortificante dal punto di vista sportivo, le cose si dicono a bassa voce, almeno per il momento. Anche se la squadra ha dimostrato di potersela giocare con tutti. Anche quando non ha fatto punti, in queste prime giornate, ha sempre dimostrato di potersela giocare con tutti.

Il campionato di B è difficile ma anche molto equilibrato. Quindi la Salernitana potrebbe anche essere una delle sorprese. Nonostante potesse essere considerata tra le favorite di inizio stagione e una delle più attrezzate sulla carta. Ma vediamo: il ruolo di Martusciello, il gruppo e il ritrovato entusiasmo, potrebbero dare una grossa mano in questa spinta.”

Un ottimo allenatore, una buona rosa: io ti faccio fare un balzo all’indietro, allo scorso anno, facendoti fare un parallelo. Lo scorso anno la Salernitana aveva un’ottima rosa, poi qualcosa si è incagliato: la situazione Dia che, tra l’altro, in questo momento in Serie A, ha dimostrato di avere i numeri, ed è stato veramente un peccato l’anno scorso lasciarlo ai margini. Con un Dia in più, l’anno scorso, a quest’ora staremmo parlando di una Salernitana ancora in A?

“Non solo Dia. Lo scorso campionato è stato programmato male. Nel senso che si è tenuto, non dico a tutti i costi, ma controvoglia Paulo Sousa che aveva avuto contatti col Napoli e con altre società, e che, legittimamente, ambiva ad allenare squadre più importanti. Anche se ora abbiamo visto dov’è finito. Con un contratto estremamente faraonico. Quando hai un allenatore così importante che non è motivato ne risente tutto il gruppo. L’allenatore è una sorta di professore di una classe, che fa presenza tutti i giorni e che incide sul morale della squadra.

La società, quindi, ha sbagliato molte valutazioni. Anche con Dia, a questo punto. Andava ceduto, pur rinunciando ad una plusvalenza. Sono state gestite male diverse situazioni. Ma quello era un organico che poteva giocarsela e non vivere il campionato che, invece, ha vissuto. Nel calcio è così: Napoli due anni fa vince lo Scudetto, l’anno dopo, con la stessa squadra non va neanche in Europa. Sono tante le dinamiche che incidono, ma alla fine parlano sempre il campo ed i risultati.”

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