Resta apertissimo il discorso Scudetto dopo il pareggio al Maradona tra Napoli e Inter: al vantaggio su punizione di Dimarco, ha risposto Billing nei minuti finali.
Napoli-Inter 1-1
Alla fine la montagna ha partorito il topolino. L’ultima giornata di Serie A avrebbe potuto portare ad un allungo della capolista, ad un controsorpasso da parte degli azzurri, o addirittura ad un clamoroso balzo in vetta dell’Atalanta. Niente di tutto questo, pareggiano tutti, orobici compresi, a conferma di come questo Scudetto si giocherà punto a punto, forse fino all’ultimo.
Nella sfida del Maradona Conte schiera ancora il suo Napoli col 3-5-2, schierando dall’inizio due costruttori come Lobotka e Gilmour: l’obiettivo è controllare il pallone ed i palloni di casa ci riescono, ma è l’Inter a passare in vantaggio, grazie ad una punizione magistrale di Dimarco al 22′. Col passare dei minuti però gli azzurri provano diverse soluzioni: dal lancio lungo per Lukaku (pregevole ma non incisiva la conclusione al volo del belga al 34′) passando per le sponde di quest’ultimo per gli inserimenti dei compagni, la loro pericolosità si fa via via sempre più grande. Serve un grande intervento di Bastoni nel finale della prima frazione per negare la gioia del gol ancora una volta a Lukaku.
Nel secondo tempo continua il forcing offensivo del Napoli, che prova ad approfittare anche degli infortuni di Calhanoglu e Dimarco che costringono l’Inter a passare al 4-4-2. I nerazzurri si difendono con strenua tenacia ma devono capitolare all’85’, quando una progressione di Lobotka libera Billing in area di rigore: la sua prima conclusione è murata dal portiere, che nulla può però sulla respinta del danese stesso. Lo stadio esplode di gioia e spinge i suoi nell’ultimo assalto; tuttavia, gli azzurri non riescono a trovare lo spunto decisivo. Poco male, perchè come ammesso da Conte nel post-partita (“se vogliamo, possiamo rompere le scatole fino alla fine”), dopo questa gara non è più un tabù parlare di Scudetto.