Castellacci: “Se Bove mi chiedesse, gli consiglierei di non giocare! Ecco i tempi di recupero di Kvara”

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Nel corso della trasmissione “Bordocampo – II Tempo”, condotta da Pierpaolo Matrone, Vincenzo Credendino e Claudia Vivenzio, è intervenuto l’ex medico della Nazionale Enrico Castellacci ai microfoni di Radiocapri: “Infortunio di Kvara? Può avvenire solo per ragioni traumatiche, non c’entra nulla l’eventuale usura. Una diagnosi di questo genere, ossia  una lesione di basso grado del legamento collaterale mediale, presuppone che si tratti di una lesione di primo grado e cioè di più basso grado. A livello di tempistiche parliamo di tre settimane, massimo quattro. Nel giro di un mesetto sarà in campo. Poi ovviamente, come sempre, dipende anche dal calciatore come reagisce”.

Su Bove: “Perché in Italia non può giocare? Partiamo col dire che la medicina dello sport nasce in Italia ed è ritenuta a livello mondiale la migliore. Mi viene da dire menomale che in Italia siamo così rigidi! A Bove è stato messo un defibrillatore sottocutaneo, ciò significa che se gli succede un episodio come gli è appena successo, il device parte automaticamente e gli salva la vita. Avendolo messo sottocutaneo può capitare che in uno scontro di gioco il dispositivo possa rompersi e a quel non c’è niente che possa salvare la vita al ragazzo. All’estero mi permetto di dire, tra virgolette, sono più superficiali. Addirittura in alcune Nazioni basta la firma del calciatore che si assume tutte le responsabilità. A noi sta a cuore la salute dei calciatore più di tutto. Infine aggiungo che è un dispositivo amovibile. Dunque se un giorno lo volesse togliere, lo può fare e un domani potrebbe sottoporsi all’idoneità o meno. Se consiglierei a Bove di giocare all’estero? Credo che un giocatore debba salvaguardare prima la propria salute. Ci sono esempi come Eriksen ma da medico mi preme più la salute del calciatore”.

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