Clemente di San Luca: “Conte è l’archetipo del nemico che abbiamo combattuto per anni”

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Nel corso della trasmissione ‘Bordocampo – II Tempo’, condotta da Pierpaolo Matrone e Claudia Vivenzio e in onda sulle frequenze di Radio Capri, è intervenuto Guido Clemente di San Luca, Ordinario di Diritto Amministrativo all’Università della Campania Luigi Vanvitelli: “Non sono titolato per esprimermi sulla Nazionale, posso farlo come qualsiasi italiano amante del calcio. Io non sono mai stato leggero con Spalletti. Al suo primo anno al Napoli, nel momento cruciale del campionato, commise degli errori clamorosi che ci impedirono di vincere. Al secondo anno gli insuccessi sono da additare sia agli arbitri sia al mister. Il Napoli fu privato della finale di Champions a causa di due arbitri impresentabili (Kovacs e Marciniak ndr), ma d’altronde continuano a considerare uno dei migliori al mondo Orsato, un contra legem. Al di là di questo anche Spalletti ha fatto un errore: una vola maturato quel grande distacco sulle altre poteva gestire meglio le risorse umane”.

Su Conte: “Dobbiamo distinguere il racconto dei media dall’umore profondo della città. Non è vero che tutta la città è dalla parte di Conte. Molti sono perplessi su questa formazione culturale che non ci appartiene, questa juventinizzazione. Io non voglio vincere a tutti i costi, io voglio vincere rimanendo me stesso. Se il prezzo da pagare per vincere è diventare uguale a quelli che ho sempre combattuto… non lo voglio pagare questo prezzo. Comunque la conferenza è stata positiva ma ho interrogativi sul modulo. Alla domanda tra risultatisti e giochisti, lui sdegnosamente ha detto che non accetta queste classificazioni, le ripudia e per lui conta solo la vittoria. Dunque è un risultatista. Sicuramente è una persona seria, rigorosa e intellettualmente onesta, però viene da una formazione culturale diversa. Non parlo del tifo e neanche della persona, che sia juventino non mi interessa, faccio riferimento ad un modello culturale. Per me la vittoria è importante insieme alla bellezza e alla legalità, se non c’è questo non sono felice di vincere. E invece c’è questo racconto mediatico unanime: Conte come salvatore della patria, è ovvio che dopo la passata stagione tutto ti sembra meglio ma se vai ad indagare nel profondo la storia è diversa. Sono convinto che se quattro o cinque mesi fa avessimo chiesto un giudizio su Conte ai napoletani, avrebbero detto di tutto! Perché è stato l’archetipo del nemico che abbiamo combattuto per anni”.

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