Durante la trasmissione Bordocampo – I Tempo, in onda su Radio Capri, è intervenuto Marcello Altamura, giornalista di Cronache di Napoli.
Sul momento del Napoli:
“L’idea è che il Napoli, in questo momento, non sia brillante come ci si sarebbe aspettati e come richiederebbe un periodo così delicato nella corsa al titolo. Fino a gennaio ha disputato un campionato strepitoso, spingendo il motore al massimo, ma a febbraio ha avuto un calo per diversi motivi: problemi fisici, infortuni e, aggiungo, un atteggiamento non perfettamente centrato di Conte, che si è distratto dal campo a causa delle tensioni legate al mancato mercato di gennaio e alla situazione Kvaratskhelia.
Ora il Napoli sta cercando di recuperare, ma è chiaro che se non riesci a vincere partite come quella contro il Venezia, in cui crei quattro occasioni da gol nel primo tempo, rischi. Il Napoli, infatti, non è una squadra che crea tantissimo e, se non segna, corre il pericolo di finire, come è successo a Venezia, non solo con un pareggio, ma addirittura con una sconfitta nel finale. Purtroppo, la squadra è arrivata al periodo decisivo di febbraio/marzo non al massimo della forma.”
Sul secondo tempo:
“Questo è un problema che il Napoli si porta dietro da un po’. Anche tra dicembre e gennaio, durante la striscia di sette vittorie consecutive, calava nella ripresa. La differenza è che allora era solidissimo in difesa: non solo non prendeva gol, ma tutto sommato non rischiava nulla. Ora, vuoi per il cambio di modulo, vuoi per una condizione fisica non ottimale, il Napoli rischia di più e subisce gol, come accaduto contro la Fiorentina.”
Sul coinvolgimento della rosa:
“Credo che Conte, dopo il mese di febbraio complicato, abbia capito che per il rush finale ha bisogno di coinvolgere tutti e che non può continuare con il metodo adottato finora. Faccio un nome: Ngonge, che è stato invisibile per tutta la stagione e completamente escluso. Eppure, in un periodo in cui la squadra non è brillante e non ha tutti gli effettivi a disposizione, è fondamentale coinvolgere mentalmente tutto il gruppo. Quando i giocatori non scendono mai in campo, è facile che perdano intensità e connessione. Se durante la settimana ti alleni sapendo che la domenica non giocherai o addirittura resterai in panchina, è difficile mantenere alta la concentrazione. Conte, da allenatore esperto e persona intelligente qual è, ha capito che deve valorizzare tutta la rosa.”
Sulla partita dell’Italia contro la Germania:
“È una partita complicata. Quando giochi contro la Germania, la storia lo insegna, è sempre difficile. Questa è una Germania che sta cambiando pelle, si sta ringiovanendo, ma resta una squadra temibile e c’è in palio un traguardo importante. Si partirà probabilmente con un 3-5-2. L’assenza di Retegui è pesante, perché Kean sta facendo una buona stagione, ma non ha le stesse caratteristiche. Tuttavia, l’Italia gioca in casa, a San Siro, e deve aggredire la partita, anche perché il ritorno in Germania sarà pieno di insidie. Credo che gli azzurri possano vincere.”