Sergio Caputo:
“Sono Uno Spirito Libero”

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Nel bel mezzo del tour dedicato al quarantennale di “UN SABATO ITALIANO”, venerdì 19 gennaio, esce in radio e in digitale il nuovo singolo di SERGIO CAPUTO. Si intitola “SONO UNO SPIRITO LIBERO”.

In linea con lo stile più classico “pop-jazz” dell’artista romano, il brano si presenta come una sorta di suo “manifesto” musicale e personale.

L’avventura artistica di Sergio Caputo è quella di un uomo irrequieto, insofferente di definizioni, omologazioni, luoghi comuni, retoriche, gabbie e manierismi, un ribelle sempre avverso ai limiti nei quali, per semplificazione o pigrizia, si è spesso tentati di rinchiudere gli artisti e le loro opere. E Sergio Caputo uno “spirito libero” lo è sempre stato, in un viaggio che lo ha accompagnato intorno al mondo senza che mettesse radici in nessun luogo. Anche evadere da se stessi e sperimentare l’ignoto, per poi ripartire da zero con un bagaglio di nuove esperienze, è un modo di inseguire la propria libertà fuori dagli schemi.

“La natura di un artista è proprio quella di cambiare, evolversi, rivoluzionare, di uscire dai recinti mentali e mettersi continuamente alla prova – dice Caputo – e per far questo non bisogna lasciarsi condizionare dagli stereotipi che gli altri vogliono cucirti addosso. Questo nuovo brano mi è arrivato all’improvviso, come qualcosa che avevo dentro da sempre, e che dopo quaranta anni di carriera ha deciso di uscire. Ora entrerà nel mio repertorio e vi resterà, perché mi rappresenta come artista e come uomo”.

Il video, in uscita lo stesso venerdì 19, è altrettanto emblematico:

“Le mie canzoni sono sempre state in qualche modo associate al surrealismo – anche se parlano di storie vissute sul serio e di emozioni vere – e proprio ciò mi ha suggerito la chiave per girare il video, legando le immagini ad un linguaggio surrealista, con allusioni cinematografiche e riferimenti di quel periodo. C’è inoltre la scelta del bianco e nero, e un’atmosfera rarefatta simile a quella dei primi filmati di cantanti francesi come Serge Gainsbourg, Jacques Brel o Gilbert Bécaud.”

Un Sergio Caputo in versione “magrittiana”, citazioni fotografiche alla André Breton, Cristina – la moglie di Sergio – nei panni di Liza Minnelli in “Cabaret”, e i figli Victor, Lucrezia e Ludwig in chiave “chapliniana”.

“Quando guardiamo in TV le storie di personaggi famosi” – racconta scherzosamente Sergio -“ci stupiamo sempre del fatto che siano stati filmati fin da bambini, come si sapesse già che un domani sarebbero stati realizzati documentari su di loro; mentre noi abbiamo ben poche immagini delle nostre vite da mostrare ai posteri; dunque, per rimediare a questo inconveniente, nei miei video uso spesso la mia famiglia: per avere qualcosa di noi da far vedere, ed anche da rivedere per noi stessi.”

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